TIPI DI FRANE E CONTENUTO D’ACQUA
Il contenuto di acqua è uno dei parametri maggiormente utilizzati in geotecnica. Nel caso dei pendii naturali la sua determinazione, qualitativa e/o quantitativa, fornisce delle indicazioni sulla potenziale instabilità del pendio: in generale un aumento del contenuto d’acqua comporta un aumento dell’instabilità a causa di una riduzione del grado di coesione del materiale.
I materiali coinvolti in un fenomeno franoso sono caratterizzati da un contenuto d’acqua che può variare anche notevolmente. I principali fattori che condizionano la quantità d’acqua presente sono:
- la natura dei materiali costituenti la massa dislocata di frana. Questi possono essere detriti, terre, blocchi, neve, acqua e miscele più o meno omogenee di materiali diversi;
- la parte di massa dislocata considerata. In una massa dislocata si può distinguere una testa di frana, un corpo di frana e un piede di frana in corrispondenza delle quali può essere presente un diverso contenuto d’acqua;
- il coefficiente di permeabilità del materiale. Questo è legato alla natura del materiale ed esprime la capacità della massa dislocata di trattenere/drenare l’acqua sia durante il movimento che dopo.
IL CONTENUTO D’ACQUA NELLE FRANE
Il contenuto d’acqua è determinato attraverso delle prove di laboratorio su campioni rappresentativi del materiale tuttavia, dall’osservazione di una frana in campagna, è possibile stimare qualitativamente il contenuto d’acqua della massa dislocata (Cruden e Varnes 1996). Il materiale è:
- secco quando non è presente dell’acqua e/o dell’umidità;
- umido quando il materiale ha un comportamento plastico ma non fluido: in questo caso è presente dell’acqua ma non è visibile;
- bagnato quando la massa dislocata sono presenti rivoli ed emergenze di acqua o delle zone con acqua stagnante. In questi casi il materiale contiene acqua sufficiente per potersi comportare in parte come un liquido;
- molto bagnato quando la massa dislocata fluisce anche con basse pendenze. I questi casi il materiale contiene una quantità d’acqua tale da conferirgli un comportamento liquido.
Il contenuto d’acqua della massa dislocata fornisce quindi informazioni utili sulla sua mobilità: in generale, in un materiale un aumento del contenuto d’acqua equivale ad un aumento della fluidità e quindi della velocità.
FLUSSI E CONTENUTO D’ACQUA
Tra tutte le tipologie di fenomeno franoso i flussi sono quelli maggiormente influenzati dal contenuto d’acqua. I flussi possono interessare diversi materiali quali terre, rocce e neve, o miscele di essi, che si muovono in modo turbolento lungo superfici più o meno ripide; all’interno del flusso ogni particella si muove indipendentemente una dall’altra. La superficie di flusso può coincidere con il limite inferiore della massa dislocata oppure con una zona di taglio più o meno spessa come negli scorrimenti, i flussi, infatti, in alcuni casi rappresentano un’evoluzione di uno scorrimento.
Ad esempio: uno scorrimento di terra a grana grossa, a seconda della mobilità e del contenuto d’acqua della massa dislocata, può evolvere in un flusso di detrito estremamente rapido o in una valanga di detrito. Un aumento del contenuto d’acqua comporta la riduzione del grado di coesione del materiale e una maggiore mobilità, per cui la frana si evolve da scorrimento a flusso acquistando velocità e la capacità di percorrere maggiori distanze anche su basse pendenze.
– 2007. Huggett R. J. – Fundamentals of Geomorphology. Routledge Fundamentals of Physical Geography
– 1996. Cruden D.M., Varnes D.J. – Landslide Types and Processes. Special Report, Transportation Research Board, National Academy of Sciences.