IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

di patrizia dalu

Il dissesto idrogeologico rappresenta una condizione di disequilibrio difficilmente modificabile che può rappresentare un rischio per il territorio, per le infrastrutture, per le attività e per l’incolumità delle persone. Questo rischio è definito come rischio idrogeologico e rappresenta la probabilità che, in un intervallo di tempo ben definito, si possa manifestare un fenomeno di dissesto in grado di causare dei danni più o meno gravi.

L’articolo 54 del Decreto Legislativo 152/2006 definisce il dissesto idrogeologico come la condizione che caratterizza aree ove processi naturali o antropici, relativi alla dinamica dei corpi idrici, del suolo o dei versanti, determinano condizioni di rischio sul territorio.

Il Decreto Legislativo n.152 del 2006 (Testo Unico per l’Ambiente) e il Decreto Legislativo n.49 del 2010 (Valutazione e gestione dei rischi da alluvioni) definiscono il quadro normativo di riferimento per il dissesto idrogeologico. I due decreti sono il vertice di una serie di decreti, leggi e ordinanze che nel loro complesso costituiscono un quadro normativo articolato la cui finalità principale è quella di tutelare il territorio attraverso:

– l’individuazione delle aree in disequilibrio in cui sono presenti le condizioni favorevoli all’instaurarsi di fenomeni di dissesto idrogeologico;

– il risanamento e il recupero delle aree in cui sono presenti delle condizioni di rischio idrogeologico;

– la messa in sicurezza delle aree a maggior rischio idrogeologico;

– il finanziamento dell’attività conoscitiva, della programmazione, della pianificazione e dell’esecuzione degli interventi.

I PROCESSI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO

Un’area vulnerabile al dissesto idrogeologico è un’area in cui è presente una situazione di disequilibrio che potrebbe sfociare in eventi tali da determinare una condizione di rischio più o meno grave per gli elementi presenti nell’area che potrebbero subire danni più o meno gravi. Le situazioni di disequilibrio, e quindi di dissesto, sono riconducibili a processi sia naturali che artificiali e comprendono i seguenti fenomeni:

Colline franate in seguito a un terremoto
Dettaglio delle frane sismo-indotte nelle colline ad est di Abira in seguito al terremoto di magnitudo 6.6 del settembre 2018. (Foto di Asahi Shimbun)


FENOMENI FRANOSI.
I fenomeni franosi sono dei movimenti di materiali in massa controllati dall’azione di gravità che possono avere diverse cause, sia naturali che artificiali, e comprendono le frane, le valanghe e i pendii instabili.

 

Alluvione New Orleans post uragano
Alluvione in un contesto urbano. (New Orleans - Foto di David Mark)


ALLUVIONI.
Le alluvioni sono dei processi che causano l’allagamento temporaneo di aree che abitualmente non sono coperte d’acqua. Queste possono essere innescate da diverse cause, sia naturali che artificiali, e comprendono inondazioni causate da laghi, fiumi e più in generale da corpi idrici naturali, inondazioni causate da corpi idrici artificiali e inondazioni costiere.

 

Desertificazione, degradazione e siccità
Degradazione del suolo causata da un incendio.


FENOMENI DI ALTERAZIONE.
I fenomeni di alterazione racchiudono i processi di degradazione dei materiali della superficie terrestre e comprendono l’erosione costiera, l’erosione fluviale e la degradazione del suolo (desertificazione).

Sinkhole e voragini in una strada
Sinkhole in un contesto urbano.


FENOMENI DI SUBSIDENZA.
Nella subsidenza rientrani tutti quei processi che causano una depressione nel terreno e comprendono cedimenti, compattazioni e sinkhole.

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Questi fenomeni e processi rappresentano quindi delle fonti di pericolo e la probabilità che si verifichino dei danni in seguito al manifestarsi di un evento di dissesto rappresenta il rischio idrogeologico, che può essere diretto o indiretto. Nel primo caso i rischi sono direttamente imputabili al fenomeno che li ha generati, mentre nel secondo caso si tratta di rischi che si generano dalla combinazione del fenomeno con altri fattori.

Il rischio idrogeologico scaturisce dalla simultanea presenza di una fonte di pericolo e della probabilità che, in un intervallo di tempo ben definito, si possa manifestare un fenomeno di dissesto in grado di causare dei danni più o meno gravi al territorio, alle infrastrutture, alle attività e all’incolumità delle persone.

La valutazione del rischio idrogeologico, infatti, considera la pericolosità dell’evento di dissesto (la probabilità che accada un evento di dissesto), il valore degli elementi a rischio e loro vulnerabilità.


– 2010. Decreto legislativo n. 49 del 23 febbraio 2010 e ss.mm.ii recante Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.

– 2006. Decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 e ss.mm.ii recante Norme in materia ambientale.