CARTOGRAFIA NUMERICA E SCALA

CARTOGRAFIA NUMERICA E SCALA

di patrizia dalu

In ogni relazione specialistica, e più in generale in ogni progetto, è sempre presente uno o più elaborato grafico la cui finalità è quella di rappresentare graficamente un particolare assetto e/o degli elementi caratteristici del sito di progetto: tutte le carte tematiche prodotte sono quindi elaborati grafici (carte geologiche, carte geomorfologiche, carte topografiche, planimetrie e così via).
Il punto di partenza nell’elaborazione di ogni elaborato grafico è la scelta della base topografica da utilizzare che, a seconda della tecnica di acquisizione utilizzata, può essere di tipo tradizionale o di tipo numerica.

Scelta della base topografica da utilizzare

Gli approcci che guidano la scelta sono sostanzialmente due:
– si sceglie la base tra le topografie a scala diversa disponibili (IGM, CTR, shape, ecc.);
– si crea da zero la base topografica a partire dai dati ottenuti da un rilievo topografico (GPS, forogrammetria, LiDAR; ecc.).
In entrambi i casi, la scelta è basata sulla scala della base topografica: nel primo caso la scelta ricade sulla carta la cui scala consente la rappresentazione ottimale dell’opera e/o dell’intervento, mentre nel secondo caso, si sceglie prima la scala di rappresentazione ottimale dell’opera e/o dell’intervento, dopo sulla base di questa si pianifica il rilievo topografico.
Per esempio nel caso di una carta geologica la scelta della base topografica solitamente è fatta seguendo il primo approccio. Della stessa area, infatti, potrebbero essere disponibili carte geologiche a diversa scala e tra queste si va a scegliere quella che si ritiene più idonea a rappresentare il sito di progetto, mentre nel caso di un fenomeno franoso attivo, la scelta della base topografica può essere fatta seguendo il secondo approccio e pianificando un rilievo topografico a partire dall’estensione areale del fenomeno franoso e dal grado di dettaglio che si vuole dare agli elementi che lo costituiscono.

Il dettaglio della carta è dato dalla scala della base topografica

Indipendentemente dall’approccio che si utilizza e dal tipo di cartografia, tradizionale e/o numerica, quello che si deve sempre tener presente è che il dettaglio della carta è dato dalla scala della base topografica

In una carta tradizionale e/o numerica il grado di accuratezza è dettato dall’errore di graficismo convenzionale ε, che esprime la dimensione minima del tratto grafico, ed è pari a ± 2mm del fattore di scala (fn):

ε = ± 2 mm * fn

In una carta in scala 1:10.000 la dimensione minima del tratto grafico è pari a ε = ± 2 metri (± 2 mm * 10.000 = 2m) mentre, in una carta in scala 1:5.000 la dimensione minima del tratto grafico è pari a ε = ± 1 metri (± 2 mm * 5.000 = 1m) e così via. Aumentando il fattore di scala diminuisce il grado di accuratezza e cambia la scala di rappresentazione degli elementi: nelle carte a piccola scala, infatti, gli elementi che non si possono rappresentare graficamente vengono sostituiti con dei simboli.

La rappresentazione delle faglie nelle carte geologiche è un buon esempio, ma anche le varie facies litologiche che, in carte a grande scala si possono rappresentare, ma aumentando il fattore di scala, gli elementi di dettaglio non sono più rappresentabili e pertanto vengono sostituiti con dei simboli rappresentativi, come per esempio l’ubicazione di una grotta oppure la rappresentazione di una faglia o di facies e così via: in base alla loro dimensione reale e alla scala della carta posso o non posso rappresentarla.

Scala della carta: la scala nominale della carta

Nella cartografia tradizionale (cartacea o raster) il grado di accuratezza della carta è espresso dalla scala della carta, mentre in una cartografia numerica (raster o vettoriale) dalla scala nominale della carta: a seconda del tipo di cartografia, quindi il significato della scala non cambia.
Tuttavia le carte numeriche sono costituite da elementi con un contenuto metrico ben definito e la loro gestione attraverso software tipo CAD e/o GIS consente di visualizzare, utilizzare, rielaborare e stampare il dato a diversi ingrandimenti: nell’elaborazione e stampa di una cartografia numerica a un determinato ingrandimento è sempre bene tener presente che la scala non è la scala nominale della carta, ma bensì è la scala di visualizzazione e/o ingrandimento e che non fornisce alcuna indicazione sul suo grado di dettaglio.